I permessi lavorativi e le esigenze di chi presta assistenza | La decisione della Cassazione

Novità per i permessi lavorativi per l’assistenza a un congiunto con handicap in stato di gravità: una sentenza recente della Corte di Cassazione, infatti, ha espresso il proprio parere sull’interpretazione delle disposizioni in materia. Con questa sentenza si arriva a contemplare anche, entro determinati limiti, il soddisfacimento delle esigenze del lavoratore.

In base a quanto stabilito dalla Suprema Corte, l’interesse primario espresso nella norma che istituisce questi permessi lavorativi è quello di «assicurare in via prioritaria la continuità nelle cure e nell’assistenza del disabile» realizzate in ambito familiare. La Corte osserva che questa prospettiva consente che i permessi lavorativi siano «soggetti ad una duplice lettura: a) vengono concessi per consentire al lavoratore per prestare la propria assistenza con maggiore “continuità”; b) vengono concessi per consentire al lavoratore, che con abnegazione dedica tutto il suo tempo al familiare handicappato, di ritagliarsi un breve spazio per provvedere ai propri bisogni ed esigenze personali».

Ma, si legge anche sul sito Superando.it, su un articolo di Simona Lancioni, “poiché una lettura non esclude l’altra, ed essendo certo «che da nessuna parte della legge, si evince che, nei casi di permesso, l’attività di assistenza deve essere prestata proprio nelle ore in cui il lavoratore avrebbe dovuto svolgere la propria attività lavorativa», è possibile concludere che è sufficiente che l’assistenza «sia prestata con modalità costanti e con quella flessibilità dovuta anche alle esigenze del lavoratore».
Pertanto se – sempre secondo la Cassazione – «i permessi servono a chi svolge quel gravoso [compito] di assistenza a persona [i.e. persone] handicappate, di poter svolgere un minimo di vita sociale, e cioè praticare quelle attività che non sono possibili quando l’intera giornata è dedicata prima al lavoro e, poi, all’assistenza», è tuttavia altrettanto ovvio che l’assistenza deve esserci, e che pertanto i permessi non possono essere considerati come dei veri e propri periodi di ferie dei quali il lavoratore potrebbe disporre discrezionalmente. Non è dunque ammissibile che – come nel caso specifico da cui è scaturita la Sentenza – il lavoratore utilizzi i permessi per recarsi all’estero, poiché tale attività non è compatibile con lo svolgimento di alcuna attività assistenziale. Un conto, cioè, è organizzarsi il lavoro di assistenza in modo da renderlo meno gravoso e compatibile anche con le esigenze del lavoratore, altra questione è invece assentarsi e non svolgere alcuna assistenza.

In conclusione,  e in sintesi, ciò che viene espresso in questa Sentenza della Corte di Cassazione è che l’attività di assistenza non deve essere concepita come un qualcosa di totalizzante, ma come un lavoro dotato di una flessibilità tale da soddisfare contemporaneamente sia le esigenze della persona disabile (che rimane in ogni caso la beneficiaria della misura in questione), sia quelle del lavoratore che assiste (o, almeno,alcune di esse)”.

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In Gazzetta Ufficiale novità per i Decreti Buona Scuola

Sono online a questo link (http://bit.ly/2q37iEj) e sono pubblicati in Gazzetta Ufficiale (numero 112 di ieri 16 maggio 2017), i decreti attuativi della Buona scuola. Lo ha annunciato il Miur con tweet apparso sul proprio profilo Twitter ufficiale.

Ecco gli argomenti degli otto decreti:

Dlgs n. 59
Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera b), della legge 13 luglio 2015, n. 107

Dlgs 60
Norme sulla promozione della cultura umanistica, sulla valorizzazione del patrimonio e delle produzioni culturali e sul sostegno della creatività, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera g), della legge 13 luglio 2015, n. 107

Dlgs 61
Revisione dei percorsi dell’istruzione professionale nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107

Dlgs 62
Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107

Dlgs n. 63
Effettività del diritto allo studio attraverso la definizione delle prestazioni, in relazione ai servizi alla persona, con particolare riferimento alle condizioni di disagio e ai servizi strumentali, nonché potenziamento della carta dello studente, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera f), della legge 13 luglio 2015, n. 107

Dlgs 13 aprile 2017, n. 64 Disciplina della scuola italiana all’estero, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera h), della legge 13 luglio 2015, n. 107

Dlgs 65
Istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a sei anni, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera e), della legge 13 luglio 2015, n. 107

Dlgs 66
Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c), della legge 13 luglio 2015, n. 107.

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Ecco i nuovi LEA. E c’è anche l’autismo

Oggi vi proponiamo il testo integrale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, sui nuovi LEA firmati da Gentiloni il 12 gennaio scorso. Moltissime le novità: ce ne sono anche alcune importanti che riguardano l’autismo. La sindroma infatti entra a pieno titolo nel testo. Si parla di “diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie”, con un esplicito riferimento alla legge sull’autismo (134/2015). E’ l’articolo 60 dei Lea a riguardare lo spettro autistico.

Con i nuovi LEA, si arriva ad una spesa aggiuntiva del Sistema Sanitario Nazionale finanziata con 800 milioni di euro vincolati. Il provvedimento interviene su quattro fronti:

  1. definisce attività, servizi e prestazioni garantite ai cittadini dal Ssn;
  2. descrive con maggiore dettaglio e precisione prestazioni e attvità oggi già incluse nei Lea;
  3. ridefinisce e aggiorna gli elenchi delle malattie rare e delle malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione;
  4.  innova i nomenclatori della specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica.

E il ministro Lorenzin ha anche istituito una nuova task force per monitorarne l’applicazione. Trovate qui il testo integrale in Gazzetta.

Qui la dichiarazione che, in piena estate, dopo la revisione del testo, esprimeva Davide Faraone, allora sottosegretario all’Istruzione e oggi alla Salute: “grande soddisfazione per il risultato ottenuto con l’emanazione dei nuovi Lea. Nel testo definitivo del Ministero della Salute si fa riferimento esplicito all’autismo, così come avevamo fortemente richiesto, e si rimanda ai contenuti della legge 134/2015 per il trattamento dei servizi relativi a questo disturbo. I Lea sono un punto di partenza, uno dei primi tasselli fondamentali di un percorso che stiamo costruendo giorno dopo giorno, guai a considerarli un traguardo raggiunto. Adesso le regioni dovranno adeguare i propri servizi e dovranno senza dubbio arrivare fondi dedicati a sostegno di chi opera in questo ambito e delle famiglie di persone con autismo”.

Pensione anticipata per i caregiver, dall’1 maggio è possibile

Novità in vista dall’1 maggio fino al 30 giungo per quanto riguarda le pensioni anticipate senza oneri: tra le categorie di lavoratori che potranno richiedere questo diritto rientrano anche disoccupati senza ammortizzatori sociali, caregiver familiari e lavoratori di settori usuranti. Per accedervi, come requisiti obbligatori, i lavoratori dovranno aver compiuto il 63esimo anno di età e aver maturato 36 anni di anzianità contributiva.

Salvo ritardi dell’ultimo momento, l’1 maggio dunque è il giorno fissato per il debutto dell’Ape sociale, ossia l’anticipo pensionistico agevolato, che permetterà ad alcune categorie “svantaggiate” di andare in pensione prima del termine previsto dalla norma generale. Nello specifico, la prima categoria è composta da coloro che risultino disoccupati e privi di ammortizzatori sociali da almeno tre mesi; la seconda dai “caregiver familiari”, ovvero i lavoratori e le lavoratrici che assistano in maniera continuativa, da almeno sei mesi, un coniuge, un figlio o un genitore convivente con un’invalidità di almeno il 74%. Il terzo gruppo di beneficiari è infine rappresentato da lavoratori e lavoratrici che svolgono attività gravose e pesanti, quali: edili, conduttori di gru, di mezzi pesanti, di convogli ferroviari, personale viaggiante, conciatori di pelli e pellicce, infermieri e ostetriche ospedalieri adibiti a turni, addetti alla cura e assistenza di persone non autosufficienti, insegnanti dei nidi e delle scuole di infanzia, facchini, addetti ai servizi di pulizia e operatori ecologici. In questi casi, però, oltre ai 63 anni di età, bisogna aver maturato 36 anni di anzianità contributiva, di cui 6, in via continuativa, in una di queste attività.

“Non sarà una passeggiata né per i lavoratori né per il patronato – avverte Morena Piccinini, presidente Inca – Bisognerà fare i conti con le complesse operazioni di verifica individuale dei requisiti richiesti – spiega -, ma soprattutto con i tempi contingentati per la presentazione delle domande, imposti dalla norma. Le specificità sono tali da rendere molto complicata l’operazione, quindi abbiamo predisposto una campagna di informazione affinché i lavoratori e le lavoratrici possano rivolgersi fin da subito alle strutture territoriali del nostro patronato, dove operatori e operatrici competenti hanno già tutti gli strumenti per intervenire”.

Il decreto attuativo dovrebbe essere emanato a breve, mentre le richieste portano essere inoltrate fino al 30 giugno. Seguiranno le verifiche sulle posizioni contributive e assicurative, sulla base delle quali sarà compito dell’Inps certificare eventualmente il diritto a questo beneficio, particolarmente vantaggioso perché, a differenza dell’Ape volontaria, non comporta alcun onere per i lavoratori. Complessivamente, il governo ha stanziato 300 milioni di euro, nella legge di bilancio 2017, da destinare a questa forma di prepensionamento. Solo se le risorse “avanzeranno”, a quel punto l’Inps potrebbe esaminare le domande presentate tra il 30 giugno e la fine di novembre.

ASDEU, è online il questionario sui costi dello spettro autistico in Italia

E’ online il questionario sui costi dello spettro autistico in Italia, inserito sulla piattaforma europea ASDEU (Autism Spectrum Disorders in the European Union). Il progetto ASDEU accetta il contributo da parte di tutti coloro che sono interessati all’autismo. Il questionario dedicato “all’indagine speciale” consente ai professionisti, individui con autismo e alle loro famiglie/caregivers di collegarsi direttamente alle indagini di ASDEU per raccogliere informazioni cruciali sull’autismo.

Condividendo la vostra esperienza, potrete aiutare ASDEU a migliorare la conoscenza sui disturbi dello spettro autistico (ASD) in Europa accelerando lo sviluppo di servizi e interventi più efficaci per le persone con autismo e le loro famiglie. Al momento tutte le indagini sono disponibili in inglese, spagnolo e italiano (alcune sono disponibili anche in Tedesco, Portoghese e Danese). Le indagini saranno tradotte in altre lingue europee incluso il polacco, francese, islandese e rumeno. Quando le traduzioni saranno complete verrà pubblicato un annuncio sul sito web di ASDEU.

Uno dei questionari disponibili è quello sullo “Studio su Prevalenza e costi“. In genere, gli studi mirati a stimare la prevalenza dell’autismo (come quello che sta attualmente conducendo l’Osservatorio Nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico in Italia), sono sempre seguiti da un ambito di ricerca finalizzato a conoscere i costi associati alla diagnosi di autismo. Completando questa indagine potrete aiutare la ricerca a stimare questi costi.

Chi può rispondere? Potete rispondere a questa indagine se siete persone affette dallo spettro autistico o se siete genitori o persone che si prendono cura di qualcuno. Il questionario raccoglie le informazioni da persone nello spettro autistico di tutte le età sull’accesso ai servizi educativi, all’assistenza sanitaria, ai servizi sociali e ad altri servizi correlati all’autismo. Potrete compilare il questionario se è una persona nello spettro autistico, un genitore o l’assistente/caregiver di una persona nello spettro a cui ha dato il consenso per rispondere al suo posto. Alla fine del questionario c’è una sezione con domande specifiche per i genitori, i familiari o gli assistenti/caregivers.

Il questionario è anonimo e sono necessari circa 20-30 minuti per completarlo. Potrete salvare le vostre risposte e continuare in qualsiasi momento. Le domande contrassegnate con un asterisco (*) sono obbligatorie.

Compila l’indagine a questo link: http://asdeu.limequery.com/571415/lang/it/newtest/Y

Potete trovare maggiori informazioni sui progressi dei diversi studi di prevalenza in Europa sul sito web ASDEU (http://asdeu.eu/updates/)​

A Foligno la mostra “Non passarci sopra” | C’è anche Angsa Umbria

E’ stata inaugurata lo scorso 10 aprile, alle ore 17 presso la sede di Palazzo Cattani – Sala Assemblee di Foligno, la rassegna fotografica “Non passarci sopra” che sarà presente fino al 30 aprile in Piazza della Repubblica. L’iniziativa affronta il tema della Gratuità e della solidarietà in chiave laica. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione CENSIS. Tra le opere presenti anche quelle di Angsa Umbria Onlus.

Si tratta di un progetto unico nel suo genere, rivolto alla società in generale e a chi ne è emarginato in particolare. Una mostra che vuole approfondire il valore della gratuità, in grado di produrre anche un valore economico e sociale. L’esposizione fotografica diventa così un vero e proprio percorso di racconti.

Angsa Umbria Onlus, come gli altri espositori, sono stati richiamati a interrogarsi sui valori della gratuità intesi in senso generale. Nelle nostre foto abbiamo voluto immortalare alcuni istanti della vita nel nostro centro diurno a Limiti di Spello, La Semente, concentrandoci sulla gratuità del rapporto umano, della terra, di un gesto. La Semente infatti è tutto questo: non è solo un centro diurno semiresidenziale per giovani adulti affetti dalla sindrome dello spettro autistico. Ma è anche fattoria sociale, dove questi giovani ogni giorno imparano cose nuove, tra i campi, in laboratori di orto, di artigianato e di back office, puntando così al reinserimento lavorativo.

La particolarità della mostra sta anche in un insolito posizionamento delle fotografie, esposte sul pavimento della piazza di Foligno. A visitatori e non, in questo modo, viene chiesto, anche indirettamente: Ti sei accorto che ci sei passato sopra? Oggi andavi di fretta, ma per quanto tempo ancora potrai passarci sopra?”. Il tentativo è anche quello di far accorgere i più “distratti” che esiste intorno a noi un mondo di solidarietà, dove associazioni lavorano per aiutare chi è meno fortunato a vivere una vita felice e dignitosa.

Regione Umbria aderisce a Giornata Mondiale Consapevolezza Autismo | Palazzo Donini si illumina di blu

Sarà illuminata di blu domani, domenica 2 aprile, la facciata di Palazzo Donini, lungo Corso Vannucci, a Perugia. La Regione Umbria ha infatti aderito all’iniziativa “Light it up blue” (illuminalo di blu), lanciata a livello mondiale dall’organizzazione Autism Speaks, che si propone di promuovere la ricerca scientifica sull’autismo e che vede nell’Angsa (Associazione nazionale genitori soggetti autistici) Umbria il suo referente regionale. L’adesione della Regione Umbria alla Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo è stata comunicata dalla presidente della Regione, Catiuscia Marini, alla presidente dell’Angsa Umbria, Paola Carnevali Valentini.

“La Giunta regionale – ha dichiarato la Presidente Marini – sostiene con particolare attenzione le iniziative dell’Angsa Umbria, nella consapevolezza che la specificità dell’autismo richiede risposte che vanno al di là della cura e che, per essere efficaci, impongono l’interazione di varie istituzioni, da quelle scolastiche a quelle sanitarie e devono necessariamente coinvolgere anche la sfera familiare. È assolutamente necessario anche sensibilizzare l’opinione pubblica e, per tale motivo, abbiamo ritenuto doveroso e giusto aderire anche quest’anno all’iniziativa ‘Illuminalo di blu’, e dare così un segnale tangibile della nostra attenzione verso l’autismo, anche come momento di vicinanza verso le persone affette da autismo e le loro famiglie”.

2 Aprile, Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo | Comunicato congiunto

ANGSA, insieme a GRUPPO ASPERGER, ANFFAS e FISH da molti anni è impegnata nella difesa dei diritti delle persone con autismo. E dopo anni di serrato confronto con le istituzioni, grossi passi in avanti sono stati fatti se si pensa all’ottenimento della Linea Guida 21 del 2012, alla Legge per l’autismo 134 del 2015 e (finalmente) con l’inserimento dell’autismo nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) nel marzo 2017.Le istituzioni a livello legislativo hanno fatto il loro dovere, e le ringraziamo sinceramente.

Possiamo dire finalmente che oggi anche per le persone con autismo il diritto ad una vera presa in carico e ad una vera integrazione sociale è stato raggiunto? No! Purtroppo quello che abbiamo ottenuto è ancora solo sulla carta. Troppo lento e complesso il cambiamento che deve ancora avvenire.  La nostra strada è ancora tutta in salita. Il cambio culturale che deve avvenire nella Sanità, nelle Politiche Sociali, nella Scuola e nelle Comunità è un processo molto lento, e sono ancora tante (troppe!) le famiglie che non riescono a dare risposte dignitose e di qualità ai loro bambini, adolescenti e adulti con autismo.

A fronte di diagnosi che per fortuna ora (ma non sempre) riusciamo ad ottenere in tempi più rapidi rispetto al passato, esistono comunque divergenze nella proposta del progetto educativo che non tiene conto delle indicazioni della Linea Guida 21. Pochissime ASL possono offrire interventi abilitativi appropriati, intensivi e precoci. Non succede ancora che all’interno della scuola i nostri bambini e ragazzi abbiano al loro fianco insegnanti preparati e questo crea grosse difficoltà di apprendimento e adattamento. Ed è un problema reale quando al termine del percorso scolastico non sappiamo come riempire le giornate vuote dei nostri figli. Mancano servizi competenti, attrezzati, rispettosi dei diritti umani e motivati a rispondere alle necessità degli adulti con autismo, accompagnandoli in un percorso d’inclusione e partecipazione verso una vita piena e soddisfacente come quella di chiunque altro. Il rischio grande è che certi percorsi di autonomia faticosamente raggiunti vadano persi senza il sostegno necessario a prevenire la violazione dei loro diritti e delle libertà fondamentali di cittadini con il rischio di sopperire con l’uso dei farmaci per “calmare” chi non riesce ad esprimere il proprio disagio se non con comportamenti problematici!

Come non ricordare che ancora oggi la psichiatria fatica a riconoscere nell’autismo una disabilità di cui farsi carico! Anche i nostri figli diventano adulti ma manca quel passaggio di consegne a chi dovrebbe proseguire l’attuazione del loro progetto di vita. Si resta orfani di riferimenti certi, lasciando solo alle Politiche Sociali il compito di dare risposte che spesso sono condizionate dai magri bilanci degli enti locali.

Ancora oggi, a 10 anni dalla istituzione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo il 2 aprile, il cammino verso l’uguaglianza e la pari opportunità per i cittadini con autismo è ancora all’inizio, e dobbiamo tutti esserne consapevoli.

ANGSA, unendo le proprie forze insieme al GRUPPO ASPERGER, ANFFAS e FISH continuerà a portare alla ribalta i bisogni di questi bambini, adolescenti e adulti, che, come tutti, e nella loro unicità, possano avere il diritto ad una vita serena e dignitosa. e chiedono alle altre associazioni di unire le loro forze per superare quella frammentazione che danneggia prima di tutto le persone con autismo!

APPELLO: Campagna raccolta fondi FIA.

Si ricorda la necessità di fare ricerca in ambito psicopedagogico e sanitario, per superare i ritardi nella conoscenza delle cause e degli interventi efficaci sull’autismo. La Fondazione Italiana Autismo che si sta impegnando per la ricerca e per la diffusione delle buone pratiche sull’autismo, è nata su iniziativa delle associazioni e in collaborazione con il MIUR con questo scopo.

E’ in atto dal 27 marzo fino all’ 8 maggio una raccolta di fondi mediante SMS al numero 45541, per il valore di 2 euro, e da telefono fisso del valore di 5 euro in favore della Fondazione Italiana per l’Autismo (FIA: www.fondazione-autismo.it)

Con la Fia, “tutta l’Italia sfida l’autismo” | La campagna e gli eventi

Potrete aderire alla campagna anche mettendo un “Mi piace” alle pagine Facebook, Twitter e Instagram della FIA, e condividere i post, coinvolgendo direttamente i vostri amici usando #sfidAutismo17.
Ma non è finita qui. Potete urlare con la Fia, facendo un video in cui direte: “accetto la sfida e dono al 45541 per #sfidAutismo17, fai lo stesso anche tu …. (nominare qualcuno non è obbligatorio)”. Subito dopo fate l’urlo più forte che potete. Guardate ad esempio questo video tratto dalla campagna 2016. Pubblicate il video sul vostro social network preferito, aggiungete gli hashtag #urlo #sfidAutismo17 e sfidate i vostri amici.
E ancora: vestitevi di blu! Seguite il sito fondazione-autismo.it, condividete l’urlo dei vostri amici, postate il vostro selfie su Instagram con i tag giusti.
Per maggiori informazioni, potete consultare il sito della Fondazione Italiana Autismo o scrivete a info@fondazione-autismo.it

Community Fund AVIVA, vota il progetto di ANGSA Umbria Onlus

Un Centro Socio Educativo a Foligno, in via dei Mulini, con Angsa Umbria Onlus per assistere i minori con disturbo dello spettro autistico. E’ questo quanto Angsa Umbria si propone di realizzare grazie al lancio della campagna di Aviva Community Fund.

Si tratta di un’iniziativa promossa dalla Compagnia assicurativa Aviva a sostegno di progetti presentati dalle organizzazioni non profit. I progetti più votati “raggiungeranno la finale e una giuria stabilirà il vincitore per ciascuna delle 18 donazioni previste”. Basta registrarsi per votare fino a 10 proposte.

Nel centro che Angsa vuole realizzare i minori con disturbo dello spettro autistico potranno essere adeguatamente assistiti, seguendo un percorso terapeutico elaborato dal competente Servizio riabilitativo dell’Azienda sanitaria e condiviso nella convenzione sottoscritta da Comune di Foligno ufficio Servizio Sociali, ASLUmbria2 Distretto di Foligno e ANGSA Umbria ONLUS. Tutto ciò per realizzare e qualificare i principi e i diritti espressi nella Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità dell’ONU e da altri diversi testi legislativi nazionali ed europei.

Il Centro, quindi, non si pone come alternativa alla presa in carico da parte dei Servizi riabilitativi specialistici previsti ed operanti nella rete regionale per il trattamento del disturbo dello spettro autistico, ma si colloca nella logica di supporto agli interventi erogati da tali servizi, che per garantire una capillare e ampia presa in carico della sempre maggior domanda sono costretti ad erogare un modesto numero di ore settimanali di trattamento.

Le attività previste all’interno del centro riguarderanno: laboratori per l’apprendimento delle autonomie nella vita quotidiana; laboratori per l’acquisizione e il potenziamento cognitivo-emotivo; attività espressive e di drammatizzazione, con le quali i bambini lavoreranno sulla loro capacità di riconoscere, gestire e esprimere le loro emozioni. Un lavoro sistematico sulla comunicazione aumentativa alternativa, così da favorire la strutturazione di un linguaggio comunicativo verbale e/o non verbale.

Altre attività annesse al centro socio educativo saranno quelle motoria e dei social club. La prima motoria ha come principale valenza quella di favorire l’acquisizione dell’identità del sé e della maggior autonomia possibile. L’attività dei social club andrà invece a favorire la socializzazione e l’integrazione.

Lo spazio e la sua strutturazione diviene dunque un elemento centrale di ogni intervento psico-educativo. E’ quindi prevista una stanza per il lavoro a tavolino; una per attività motorie di base ed una allestita come una cucina domestica per l’apprendimento di abilità di vita quotidiana.

Tutte le attività previste prevedono un rapporto massimo fra operatori-utenti di 1:2. La gestione del Centro è affidata a personale educativo ed OSS direttamente assunti da Angsa Umbria Onlus, specificamente formato sull’intervento psico educativo per minori con disturbo dello spettro autistico e si avvale della supervisione costante di professionisti con specifica formazione di Analista del Comportamento.