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L’intervento di Fabiola Casarini al convegno del 16 marzo a Bologna

Il 16 marzo 2019, alla sala Stabat Mater di Bologna, Fabiola Casarini ha parlato delle famiglie che vivono con un figlio autistico e sperimentano condizioni di enorme stress: il più intenso che si possa immaginare. Non ci si improvvisa genitori di un bambino, di un ragazzo, di un adulto con ASD: occorre studiare, mettere in pratica le conoscenze acquisite, aggiornarsi, essere ‘sul pezzo’ ventiquattrore su ventiquattro, per sempre. Un’impresa.
La Dottoressa Casarini sostiene che ai familiari occorrerebbe garantire alcuni strumenti di base, o meglio ancora, diritti di base: dormire, mangiare, avere mezz’ora al giorno per sé, conservare un rapporto di coppia: e allora le persone sarebbero più facilmente nelle condizioni di trovare anche da sole gli strumenti per risolvere le proprie difficoltà. L’interesse sacrosanto verso
genitori e fratelli non dovrebbe comunque far perdere di vista la priorità assoluta: l’individuo con autismo che vive accanto a loro. Casarini fornisce una lista di consigli per un’educazione ‘speciale’ fondata sull’analisi del comportamento applicata e sull’evidenza scientifica, alla cui base stanno dati, non parole, pensieri e convinzioni personali: creare un protocollo condiviso che consenta, tra l’altro, di usare tutti la stessa conseguenza per certi comportamenti; prediligere il rinforzo e l’estinzione alla punizione; costruire programmi individualizzati adatti alle capacità dei singoli; aumentare il numero delle approvazioni; insegnare a giocare, lavorare sulle autonomie di vita e sul sistema di comunicazione.

Con gratitudine, ascoltiamo Fabiola Casarini.